domenica 28 settembre 2008

Nikky Reed e il passato di Rosalie

Continuiamo la serie delle interviste ai Cullen. Dopo Kellan Lutz, oggi è il turno della sua "compagna" Nikki Reed, che, munita di parrucca bionda, interpreta la vampira più bella di tutte. Sentiamo cos’ha da dirci sul film e sul suo rapporto con i fan di Twilight.
Quella che segue è la traduzione di questo Twillight Tuesday.
D: Nikki, nel caso tu non lo sapessi: i fan di Twilight sono emozionatissimi per questo film.
NR: Non avevo idea della situazione in cui mi stavo cacciando! Lo sto dicendo in senso positivo, ma è pazzesco quanti fan abbia questo libro. O meglio, tutti i libri della serie.
D: Hai ricevuto più commenti positivi o negativi?
NR: Ricevo molte lettere dai fan, e mi piace pensare che siano tutte piene d’amore. [Ride.]
D: So che molti fan hanno visitato il set. Ne hai incontrato qualcuno?
NR: Ci tengono separati dai fan perché dobbiamo concentrarci sul lavoro. Ma una volta mi sono ritrovata da sola in un corridoio con un sacco di fan. Non c’era modo di vedere [quando la scena sarebbe finita], non c’era nessuno con me a dirmi quando finivano le riprese, quindi non volevo uscire di lì rischiando di rovinare la scena. Sono rimasta seduta lì dentro per quasi un’ora, in compagnia di molte fan.
D: Cos’è successo?
NR: Ci siamo divertiti molto. Mi hanno fatto molte domande. C’è voluto un po’ per rompere il ghiaccio ma poi abbiamo preso subito confidenza.
D: Quindi non è un problema per te parlare con i fan?
NR: No, assolutamente no. Solo che a volte ho un po’ paura, perché il mio personaggio è descritto come la donna più bella del mondo. Quindi a volte sono nervosa, perché immagino che la prima domanda sarà: “Credi di essere la donna più bella del mondo?”. Sono sempre nervosa davanti ai fan di Twilight. E’ gente che fa sul serio.
D: Dal tuo debutto cinematografico in "Thirteen", hai lavorato parecchie volte con Catherine Hardwicke.
NR: Sì.
D: Funziona che lei ti chiama e ti dice: Ok, adesso lavoriamo a Twilight?
NR: Magari funzionasse così! Mi piacerebbe che in un film da 40 milioni di dollari si potesse semplicemente telefonare a un attore e chiedergli: “Ehi, vuoi essere nel mio film?”. Purtroppo, un film non è fatto soltanto dal regista. Ci sono produttori, tante persone che prendono queste decisioni, non funziona proprio così.
D: Allora come avete fatto tu e lei a girare tre film insieme in cinque anni?
NR: Non voglio dire che è una coincidenza, perché lavoriamo bene insieme e ci siamo sempre trovate bene. Il punto è che di solito, le persone che assegnano un film a lei hanno già visto i suoi film precedenti. Se in quei film ci sono io, è facile che pensino a me. Funziona anche al contrario: una volta stavo girando un film, e il regista ha abbandonato il progetto. Allora mi hanno telefonato e mi hanno chiesto: “Che ne dici di Catherine Hardwicke?”.
D: Ora farete una trilogia. Come si è evoluto il vostro rapporto negli anni?
NR: Bene, direi. "Thirteen" era un film molto diverso da questo, e poi lei ha girato "Lords of Dogtown", il suo secondo film, dove c’era un po’ più di azione, ed era molto intenso. C’erano effetti speciali e CGI eccetera. E Twilight è la stessa cosa moltiplicata per dieci. Ci stiamo facendo tutti l’abitudine: insomma, tre giorni fa volavo appesa a un cavo!
D: Raccontaci un po’ dei tuoi effetti speciali preferiti.
NR: Be’, non solo dobbiamo avere una forza sovrumana, ma dobbiamo essere anche aggraziati. Quindi ci siamo allenati intensamente per tre settimane prima di iniziare le riprese. C’è una lunga scena di baseball, e chissà perché l’inquadratura appariva migliore quando io battevo con la mano sinistra.
D: Non l’avevi mai fatto prima?
NR: No, ho dovuto imparare da zero. Credo sia stato più facile perché non avevo mai giocato a baseball in vita mia. E Ashley Greene, che interpreta Alice, ha dovuto imparare a fare la lanciatrice.
D: I tecnici stavano lì per ore sperando che voi finalmente riusciste a colpire la pallina?
NR: Non il giorno delle riprese, perché la scena è fatta in CGI, la pallina va a un milione di chilometri all’ora, e vola a centinaia di metri dal suolo. Ma mentre facevamo pratica, ho dovuto imparare a colpire la pallina. Fossi in voi starei molto lontana da me e una mazza e una pallina da baseball.
D:Twilight è molto diverso dalle storie di vampiri tradizionali. Come ci si sente senza denti a punta, aglio e specchi?
NR: Credo sia un bene che cerchiamo di stare lontani dai cliché. Voglio dire, i denti aguzzi sarebbero stati divertenti. C’è stato un lungo dibattito, perché nel libro non ci sono, e i vampiri sembrano persone normali. Un po’ pallidi ma normali. Ma è necessario che sia così, perché su questo si basa il segreto della famiglia Cullen.
D: Raccontaci la storia di Rosalie.
NR: Rosalie è stata violentata e picchiata dal fidanzato circa un secolo fa, ed è quasi morta. Carlisle l’ha trovata, e probabilmente non tollerava di vederla sanguinante e moribonda sulla strada, quindi l’ha trasformata in vmapiro, perché voleva che Edward avesse un’anima gemella. Anche da umana Rosalie non voleva essere così bella. Non voleva farsi notare così tanto, voleva essere una ragazza normale, sposarsi e farsi una famiglia.
D: E non è il vampiro più felice del mondo.
NR: Sì, credo che molta della rabbia che si porta dietro non sia una forma di cattiveria; più che altro è invidia. Lei vuole solo essere normale, quindi quando nella vita di Edward arriva Bella, Rosalie non la odia, però la invidia, vorrebbe essere come lei.
D: Molti dei Cullen non sono soddisfatti di come si sono messe le cose.
NR: Alice è l’unica davvero contenta, perché non ricorda come ci si sente a essere umani. Tutti gli altri non fanno che pensare: “Non abbiamo avuto la possibilità di scegliere, Carlisle ha scelto per noi”. E così gli attori si concentrano su questo aspetto, un risentimento profondo.
D: Sappiamo tutti che la storia di Rosalie emerge ed è sviluppata nei sequel. Qual è la scena che sei più impaziente di girare?
NR: Capitolo sette del terzo libro, credo.
D: Wow, quante ne sai!
NR: E’ la scena in cui parlo con Bella e finalmente le spiego le motivazioni del mio comportamento. Le dico perché non voglio assolutamente che lei diventi una di noi; perché lei non capisce in che situazione si sta cacciando. Non vedo l’ora di girare quella scena, perché voglio rendere Rosalie un po’ più umana, fare di lei un personaggio più comprensibile.
D: Ovviamente il centro di tutta la storia è l’amore tra Edward e Bella.
NR: Sì, è assolutamente il “Romeo e Giulietta” dei vampiri.
D: C’è molta pressione su Kristen Stewart e Rob Pattinson. Come se la stanno cavando?
NR: Be’, prima di tutto, non dobbiamo preoccuparci più di tanto delle pressioni esterne. Se dovessimo pensare a tutte le cose che dicono i fan, a ogni commento, diventeremmo pazzi.
D: Quali temi sono stati inseriti nella storia d’amore?
NR: E’ una situazione del tutto irrealistica eppure ci si può immedesimare in loro. Perché è questo che le persone vogliono nella vita: essere amati incondizionatamente. Alla fine è questo il nostro scopo e la nostra unica ragione di esistere: amare qualcun altro. Ciò che hanno Bella e Edward è proprio questo, e nonostante tutti i loro difetti il loro amore è perfetto. Nonostante tutti gli ostacoli – lui è vampiro e lei è umana – il loro legame è eterno. Ci sono molte aspettative, molte pressioni su Rob e Kristen, ma secondo me se la stanno cavando alla grande.

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