domenica 21 settembre 2008

interviste e canzoni per Twilight

C'è una conferma delle voci che giravano in questi giorni su una possibile collaborazione dei Paramore alla colonna sonora di Twilight. Un nuovo articolo di MTV riferisce le parole di un portavoce della band: i Paramore incideranno ben due canzoni per la colonna sonora, che esce il 4 novembre. Come sappiamo, sarà inclusa anche una canzone dei Muse, e due brani composti e interpretati da Robert Pattinson (Edward).

Una delle due canzoni dei Paramore è ancora senza titolo; l'altra si chiama "Decode", e la cantante della band, Hayley Williams, spiega: "Ho scelto questo titolo, 'decodificare', perché la canzone parla della tensione, dell'imbarazzo, della rabbia e confusione tra Bella ed Edward. Bella è l'unica persona di cui Edward non riesce a leggere i pensieri: mi sembra che questo elemento sia molto importante nel primo libro, è uno degli ostacoli che i due devono superare. Una tensione aggiuntiva che rende la storia ancora migliore."

Ai primi di novembre uscirà anche il videoclip di "Decode", che forse conterrà immagini dal film.

Vi segnalo infine, sempre dal blog ufficiale italiano, una lunga intervista a Stephenie Meyer, autrice del romanzo, e Catherine Hardwicke, regista del film:

Catherine, quanto è stato importante per te mantenerti fedele al mondo creato da Stephenie?

CH: La prima sceneggiatura era una cosa folle. Nella prima scena Bella era una campionessa di atletica. L’ho letta e ho pensato: “Questa non è la protagonista del libro che amo!”. Quindi ci siamo sforzati di restare il più possibile fedeli al libro. Il libro è lungo, quindi non possiamo riprodurre ogni scena, ma abbiamo fatto la versione “latte condensato con lo zucchero”.

Stephenie, gli attori scelti per il film corrispondono alla tua visione di Edward e Bella?

SM: Naturalmente ho una mia immagine mentale, e purtroppo la gente non può entrare nella mia testa e prendersi quell’immagine per usarla. Ma sono sorpresa, soprattutto per Rob: perché il casting di Edward era la cosa più difficile. Non sapevo se c’era qualcuno in grado di interpretarlo. Quando ho visto Rob per la prima volta ho pensato: “Sì, può interpretare una versione di Edward. Ha proprio un aspetto da vampiro”. E poi sul set l’ho visto trasformarsi in Edward, e a quel punto somigliava davvero all’Edward che è nella mia testa: è stata un’esperienza molto strana, surreale e anche un po’ spaventosa.

CH: Come potete immaginare, quando uno legge la descrizione di Edward nel libro, gli viene da pensare: “Quale attore potrebbe mai reggere il confronto?”SM: Ma guardate il poster: quello è Edward!

Il suo pallore è accentuato dal trucco?

CH: Tutti gli attori si truccano. Rob non si è esposto al sole. E’ inglese: laggiù il sole non c’è. Ha una pelle naturalmente pallida e bella. E poi ovviamente a Portland d’inverno è difficile prendere il sole.

SM: Tranne quando stai girando una scena e non vuoi che ci sia il sole.

La cosa più bella di questa storia è che è narrata da una prospettiva femminile. Una regista, una sceneggiatrice, un punto di vista tutto femminile. E’ stato importante per voi far risaltare quelle voci?

SM: Per me è stata una cosa naturale scrivere dalla prospettiva della femmina umana, perché non riflettevo su cosa stavo facendo. Non pensavo “voglio promuovere il girl power”. Scrivevo soltanto per me stessa. E sono contenta che il film sia stato affidato a una donna perché secondo me le donne vedono le cose in modo diverso. Mi fa piacere che ci siano anche tanti ragazzi tra i fan, perché le ragazze sono cresciute leggendo libri scritti da uomini. Ce li danno da leggere a scuola, e così impariamo la prospettiva maschile; ma i ragazzi non sono costretti a leggere libri scritti da ragazze, o a vedere film realizzati da donne. Credo sia un bene questo scambio di idee.

CH: Credo però che Stephenie sia brava anche a immedesimarsi nel punto di vista maschile. Leggendo una parte di Midnight Sun si percepisce bene anche la psicologia di Edward. Quindi c’è un equilibrio.

SM: Se avessi conosciuto lo sviluppo successivo della storia, probabilmente avrei iniziato a scrivere dal punto di vista di Edward, perché è molto più emozionante quando sono i vampiri a raccontare la storia. Ma una femmina umana era più facile da scrivere per me.

Credi che questa forte prospettiva femminile indichi una tendenza della nostra cultura?

SM: Sarebbe bello se fosse così, no? E’ bello che al ComicCon ci fossero così tante ragazze.

Bella non è assolutamente la tipica teenager. Come la definireste rispetto agli altri teenager?

SM: Credo che Bella sia un’adolescente più normale di quanto molti pensano. E’ un po’ riservata e taciturna, ma tante ragazze non sanno niente di kung-fu, e se un malintenzionato le aggredisse in un vicolo non saprebbero prenderlo a calci. Quando ero al liceo leggevo molto, era il mio intrattenimento principale. E ci sono tante persone dal carattere un po’ chiuso, che non hanno uno stile di vita “Prada”, non frequentano un liceo esclusivo di New York, dove tutti sono ricchi e famosi. In giro c’è gente normale, ed è anche per questo che Bella piace ai lettori.

CH: Mi sono immedesimata molto nelle sue insicurezze e nel fatto che è così impacciata.
Quanto avete comunicato tra voi?

Catherine, fino a che punto volevi essere autonoma? E Stephenie, fino a che punto volevi tenere separato il tuo libro dal film?

CH: Non ho mai pensato “Voglio essere autonoma”: volevo lavorare con ciò che Stephenie aveva creato, e farlo piacere a tutti quanti, e portare in vita quei personaggi. Abbiamo cercato di parlarne con Stephenie, che però era impegnata a scrivere altri due libri.

SM: Ogni volta che Catherine mi chiamava, chiedeva: “Dove sei?” e io: “Oh, adesso sono a Londra”, oppure “Sono a Detroit” eccetera. Era un periodo denso di impegni. Ma è stata gentilissima a coinvolgermi in tutto quanto. Mi diceva: “Staremmo pensando di fare così, tu che ne dici?”. Non me l’aspettavo, perché avevo sentito dire che non funziona così, di solito, negli adattamenti cinematografici. La mia esperienza è stata forse la migliore che potessi aspettarmi. Sono pessimista di natura, quindi immaginavo che sarebbe andato tutto malissimo, e invece è stato splendido. Sono stati tutti molto gentili, hanno sempre chiesto la mia opinione e mi hanno riferito cosa stava succedendo, mi hanno tenuta sempre aggiornata.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Bella! Come va? Carina questa intervista, non credevo che la Meyer e la Hardwicke potessero andare d'accordo!

Anonimo ha detto...

xk no?
sn due geni, no?
le grandi menti pensano allo stesso modo!